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La missione e il suo orologio

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l 20 luglio 1969 Neil Armstrong lasciò, a seguito della rottura del cronografo di bordo, il suo Omega Speedmaster cal.321 ref.105.012-65 sul modulo lunare. Il segnatempo fu utilizzato per sostituire uno strumento indispensabile per il calcolo dei tempi della missione. Questo fu il primo “salvataggio” che effettuo questo orologio. Quello che conosciamo come Moonwatch, fu il primo cronografo a “toccare” il suolo lunare al polso di Buzz Aldrin, 19 minuti dopo che Neil aveva messo piede sul nostro satellite. Nasa scelse questa referenza di Omega per equipaggiare gli astronauti della missione Apollo 11, in quanto, fra i tanti cronografi dell'epoca, fu l'unico a superare brillantemente i severi test dell’agenzia spaziale americana. Durante la missione Apollo 13, a causa di un guasto tecnico che rese impossibile l’allunaggio e il difficoltoso il rientro degli astronauti, lo Speedmaster corse ancora in soccorso della Nasa. Il celebre segnatempo in dotazione a uno dei membri dell’equipaggio, servì per calcolare il tempo di accensione del motore per avere la spinta necessaria a non far andare fuori rotta la navicella spaziale.

Il Moonwatch è stato protagonista di avventure spaziali che nessun altro orologio sarebbe in grado di eguagliare. Un cronografo che ha letteralmente salvato la vita agli astronauti di ben due missioni.  La cosa incredibile è che il mitico Speedmaster è un orologio anche bellissimo e con un design senza tempo. Fu creato nel 1952 dal disegnatore Claude Baillod e il meccanismo apparteneva al genio di Albert Piguet che progettò, nel 1943, il calibro “27 CHRO C12”per la stessa Omega.

La cassa da 42 mm presenta le classiche anse ripiegate ad elica e la superficie presenta un gioco di contrasti tra lucido e satinato. Il quadrante a step consente di avere più piani su cui distinguere contatori e altre indicazioni. Sebbene sia un cronografo, il disegno è pulito e il quadrante incredibilmente leggibile. Il design degli indici e della minuteria ha qualcosa di vagamente marziale e spaziale..

Il bracciale è dotato di piccole maglie fitte e satinate che rendono l’indosso magnifico. La lunetta presenta l’indicazione tachimetrica come ogni cronografo che si rispetti. Chi oggi indossa un Moonwatch, indossa in qualche modo l’essenza dell’esploratore e, perché no, dell’eroe.

Se Neil Armstrong e Buzz Aldrin avessero potuto respirare l’aria della luna, che odore avrebbero sentito?

Ho voluto avvicinarmi ad una sensazione, più che ad un odore vero e proprio, perché non avrebbe alcun senso odorare qualcosa che non può essere percepito con i nostri limitati sensi.

Ho scelto “Walking to the moondi Maison Wolf Milano perché c’è qualcosa di geniale anche in questo marchio. Sebbene fosse difficile ispirarsi all’odore dello spazio, c’è qualcosa di estremamente verosimile in questo profumo. L’inizio sulla pelle è polveroso, leggermente dolce e rassomigliante ad un distillato di frutta.  Sul fondo si possono sentire legni scuri e bruciati, ma non affumicati. Nell’insieme percepisco anche una prevalenza di resine ed oud. La piramide olfattiva non mi è nota ma se dovessi trovare un motivo ispirante che mi avvicina all’odore dello spazio, potrei decidere di scegliere Walking To The Moon. La Nasa fece degli studi alcuni anni fa chiedendo agli astronauti quali fossero gli odori che sentivano durante le loro missioni. Si mise in evidenza l’odore di bistecca ben cotta o meglio affumicata, note di rum, sensazione di amaro e lamponi. Se dovessi distillare e ripulire queste sensazioni, potrei affermare che questo profumo riesce darmi un idea, pur mantenendosi assolutamente buono ed equilibrato. L’odore dello spazio non è qualcosa di indossabile, ma sembra assolutamente famigliare dalle descrizioni degli astronauti.

Portare sulla pelle Walking to the moon è come tornare in missione, magari con lo Speedmaster al polso!

Galahad è lo pseudonimo di un uomo appassionato. Cultore di stile, arte, profumeria artistica, letteratura filosofica, oggetti di design, vino e ovviamente orologi. Nella mia vita ho capito di non sapere abbastanza per vivere un’esistenza tranquilla, quindi sono alla ricerca costante di stimoli e di cose nuove da imparare e con le quali emozionarmi. Scrivo questa rubrica per condividere le mie scoperte, perché bisogna evolvere costantemente attraverso l’esperienza e il sapere. La regola che seguo è quella del sommo poeta: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza."

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